la fabbrica dei cartoni

spettacolo la fabbrica dei cartoni

"Ne restò uno solo,
che era rimasto un poco indietro perché zoppo.
Aveva sì implorato il pifferaio di aspettarlo,
ma quello non gli aveva dato ascolto.
Lo trovarono, piangente di delusione, i padri
e le madri dei bambini scomparsi.
"E i tuoi compagni?", gli domandarono angosciati.
"Sono andati di là", rispose il bambino zoppo.
"Di là, dove?". "Dentro la montagna".
Ai genitori non rimase altro da fare
che tornarsene in città, con la morte nel cuore.
Il bambino zoppo rimase a testimoniare
che non tutti i mali vengono per nuocere,
ma naturalmente ciò valeva solo per lui.
Perché invece i bambini scomparsi
dovettero pagare le colpe dei padri,
cosa orribile e ingiusta.
Pochi anni dopo nuovi bambini vennero
a riportare allegria nella cittadina.
Gli altri rimasero bambini per sempre.
Forse diventarono angeli."

(da "Il pifferaio Magico"...
e da "La fabbrica dei cartoni...")
Alla ricerca del bambino scomparso... Un gruppo scalcinato di cartoni animati resta senza il pubblico bambino rischiando il licenziamento. Inizia così un'eroica ricerca dei bambini partendo da Beslan, passando dai bambini vittime della guerra e delle mine, ai bambini iperattivi del nostro occidente, curati con il Prozac e con il Ritalin. La ricerca continua fra i bambini impegnati in fabbrica, prostituiti sulle coste asiatiche, abusati in famiglia o in Brasile, schiavi in ogni parte del mondo. Durante questo lungo viaggio i cartoni incontrano gli associati del Fronte di Liberazione del Bambino che inneggiano alla libertà sessuale anche per i minori, i mercanti di bambini impegnati in ogni parte del mondo, familiari incapaci di gestirne l'educazione e la crescita, maestri e dottori che li vedono come puro oggetto di ricerca, fino ad arrivare all'ultimo viaggio, quello della disperazione... quello di migliaia di bambini clandestini che cercano la fortuna lasciandosi miseria e povertà alle spalle per trovare, forse, quasi sicuramente, qualcosa di peggio. Uno spettacolo che mantiene fede allo stile della compagnia. Uno spettacolo forte, crudele, tragicamente grottesco.
"Il bambino lì nel banchino, il professore là sulla cattedra, i libri sotto il banchino, nostra vita che se ne va" (Mattia, 7 anni)

Gli Operai del Cuore sostengono la Campagna Giù le Mani dai Bambini





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