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James R. Weddell e Gloria Mattioni english english version version

James R. Weddell è libero

L'udienza si è tenuta in South Dakota il 18 dicembre 2003.
Per conoscere i dettagli clicca qui.

 

Chi è James R. Weddell?

 


James R. Weddell, "Occhio d'Aquila" ("Wanbli Ista", in lingua Lakota), è un indiano Sioux del Sud Dakota. E' nato il 24 dicembre 1955. Dal 1986 incarcerato con l'accusa di omicidio. Giudicate i fatti:

La sera del 28 febbraio 1986 un bianco di nome Randy Caldwell, spalleggiato da una cinquantina di bianchi, stava picchiando un giovane indiano, Enos Weston, con un manganello della polizia.
La polizia, durante il giorno, era stata avvertita che era in corso un'operazione di pestaggio, ma Tom Hardley, il funzionario che raccolse l'informazione, decise di non intervenire e andare ad una cena di pensionati. Tom Hardley è cugino di primo grado dei Greger, una famiglia di bianchi che da anni compie soprusi sui nativi. Molti Greger erano presenti quella sera. Loren Archambeau, il poliziotto del Bureau of Indian Affairs, non poté intervenire perché la polizia indiana può intervenire solo su crimini commessi da indiani.

James Weddell, i fratelli Micky e Larry Honomichl e Jerry Costello, non potendo restare a guardare, si gettano a difendere l'amico. James tenta con successo di togliere a Randy Caldwell il manganello, poi vede Troy Greger correre verso il furgone, dove tiene un fucile, e si lancia all'inseguimento. Mentre corre si gira indietro e vede Randy che colpisce ancora Enos e intorno a loro altri con in mano dei bastoni. E' molto buio, c'è confusione, però James vede ad un tratto Randy cadere al suolo e un fuggi fuggi in tutte le direzioni. Una ragazza dei Greger lo supera in corsa scappando, insieme a suo fratello Troy.

Randy Caldwell morì. Della sua morte fu giudicato colpevole James. La corte che emise il verdetto era composta solo da bianchi, nonostante la legge preveda che in questi casi vi siano tra gli altri anche una componente del 15% della stessa minoranza etnica. Non solo ma, cosa incredibile, fu nominato in giuria anche un parente della vittima!
La ragazza che scappando incrociò James testimoniò al processo di averlo visto stare sopra Randy e colpirlo ben quattro volte. A James fu assegnato, visto che non aveva abbastanza soldi per scegliersene uno proprio, un avvocato d'ufficio che aveva sempre difeso i Greger, e che non chiamò a testimoniare le numerose persone presenti quella sera, e che si erano offerte di testimoniare in suo favore, rifiutando tutte le proteste di James.

Incarcerato, dopo nove mesi riesce a fuggire. Verrà nuovamente arrestato due anni dopo, dopo essere stato incluso nella lista dei "15 più ricercati d'America", insieme ai peggiori criminali. Per questa fuga la sentenza fu di altri 15 anni, in tutto 95.

James ha rischiato di essere assassinato in carcere, un piano per ucciderlo era già stato messo in atto con la complicità dei secondini, ma l'arrivo di Gloria Mattioni (con James nella foto), una giornalista italiana, è provvidenziale. Gloria ottiene di parlare con lui, ascolta la sua storia, si mette in contatto con un avvocato ed insieme riescono ad ottenere la riapertura del caso ed un nuovo processo per il 30 novembre 1995. Gloria scrive la sua storia che verrà pubblicata e ristampata in tre edizioni (J. Weddell, G. Mattioni, "Guerriero Dakota", Roma, 1995). Comincia la mobilitazione internazionale, sono moltissime le lettere di protesta e di solidarietà a James.

Il 29 settembre 2003, il giudice Piersol, da cui si attendeva una risposta sin dal 17 settembre 2001, giorno dell'udienza in Corte Suprema Federale, delibera a favore di James, autorizzando l'"habeas corpus" presentato fin dal '95, dopo aver trovato nuove prove per aprire il caso, già chiuso anche in appello, che dimostravano l'innocenza di James.
Il giudice Piersol ha riconosciuto che James non aveva subito un processo che garantisse i suoi diritti, sulla base di due dei cinque punti sollevati dai difensori: l'inefficienza del suo avvocato d'ufficio, che non chiamò un altro medico legale per contestare la versione del dr. Randall (cambiata all'ultimo minuto per poter accusare sia James che Micky Honomichl dello stesso reato); il fatto che il procuratore, Conklin, avesse cacciato dalla giuria l'unica indiana presente, contro la legge che prevede un 15% di rappresentanza della stessa minoranza etnica dell'imputato.

Nella decisione del giudice Piersol del 29 settembre, viene ratificata allo Stato la scadenza di sessanta giorni per liberare James o riprocessarlo. Lo Stato ha subito contestato la decisione e ha presentato una "motion to stay" per fermare la liberazione di James e per chiedere comunque più tempo, affermando l'intenzione di riprocessarlo. Ma quando lo Stato si è reso conto che tutti i testimoni d'accusa contro James sono ora in prigione o con problemi di droga, ha preferito definire la causa in via amichevole.

Gli è stata revocata la condanna per omicidio; in compenso James ha dovuto ammettere di aver colpito la vittima Randy Caldwell ed il suo compagno Troy Greger. Un accordo accettabile, perché James non ha mai negato di aver colpito durante la rissa le suddette persone; invece ha sempre negato di aver ucciso Randy Caldwell.

Se gli anni trascorsi in carcere sono serviti a scontare i due crimini ammessi, James deve ancora scontare 7 anni per la sua evasione del 1987. Questi 7 anni sono stati sospesi con la libertà condizionale, di modo che James ha potuto essere regolarmente liberato il 18 dicembre 2003, giorno stesso dell'udienza.

James, a 48 anni, deve cominciare una nuova vita da zero. Deve trovare un lavoro e un posto dove vivere. (Altra condizione per la sua libertà condizionale è che non può risiedere nella contea dove era solito vivere; inoltre il Minnesota, dove vive sua figlia, è uno degli stati che non ha accordi con il South Dakota, e pertanto James non ci può andare).


Gloria Mattioni ringrazia tutti coloro che hanno contribuito a conquistare la libertà di James Weddell e invita tutti a diffondere il messaggio dell'avvenuta scarcerazione, e di aggiornare con gli ultimi fatti le pagine web e tutte quelle informazioni che con coraggio sono state distribuite nel mondo.

Un particolare ringraziamento da James.


(1995)... Oggi ho quattrocento corrispondenti, soprattutto in Europa. Esistono comitati di sostegno in mio nome in Italia, Germania, Olanda, Danimarca, Belgio, Inghilterra. A volte mi sembra persino impossibile che sia io il protagonista di questa storia. A volte temo sia un sogno da cui prima o poi mi dovrò svegliare. Voi continuate a ripetermi di stare tranquillo, che non è un sogno. Ma non riuscirete mai a convincermi che non c'è un tocco di magia. Basta pensare che una delle due donne che hanno dato il via a tutto questo, Antonella, non parla neppure l'inglese! Certe volte l'emozione è così forte che mi impedisce quasi di respirare. La prima volta che ho parlato al telefono con Sandra il mio cuore batteva all'impazzata. Quando ho chiamato Gloria per la prima volta è stato anche peggio. A un certo punto ha dovuto persino chiedermi se ero ancora lì. Ero lì, ma la mia voce se ne era andata. Ho quasi trentanove anni e sono un guerriero, ma ci sono cose che mi fanno ritornare più timido di un bambino. Voi avete fatto cose che mi hanno commosso in un modo che mai avevo sperimentato prima. Pensavo di essere ormai l'unico interessato ad aiutare anche quelli che non possono offrire nulla in cambio. Nella mia tribù non si usa più, anche se era il modo dei nostri capi. Voi mi avete restituito la fiducia nella razza umana. I miei amici appartengono a questa razza unica. Non mi importa di quale dei colori delle Quattro Direzioni sia la loro pelle. Il fatto che degli uomini e delle donne di un'altra razza e cultura abbiano scelto persino di digiunare insieme a me per dare forza alle mie preghiere, sapendo che nella nostra religione le preghiere ottengono ascolto solo se sono accompagnate da un sacrificio, mi ha reso orgoglioso. Ho pensato: "I miei amici sanno cos'è l'amore". Sentirsi amati e rispettati è importante. Forse è la cosa più importante di tutte. Se c'è l'amore, la comunicazione non si lascia intrappolare da nessun limite, varca oceani e mura carcerarie ..." James Weddell.

Tratto dal sito: www.wayaka.org